Michael Jackson THE KING OF POP

domenica 28 marzo 2010

STILE MUSICALE

Michael Jackson, nel corso della sua carriera solista, ha potuto sperimentare svariati stili musicali. Inizialmente ispirato al soul della Motown, ha poi coltivato altri generi come rhythm and blues, funk, dance, rock, new jack swing.

A differenza di molti altri artisti, Jackson realizzava i suoi brani direttamente in sala di registrazione anziché scriverli su carta. Il suo approccio a più stili sonori si può già osservare dal suo primo album da adulto, Off the Wall, prodotto da Quincy Jones, che spaziava dal funk al disco pop, passando per soul, soft rock, jazz e ballate ("She's out of My Life", "Workin' Day and Night", "Get on the Floor").

Con l'album best-seller Thriller, anch'esso prodotto da Jones, Michael mise praticamente a punto le intuizioni musicali di Off the Wall; i brani dance, rock e funk ("Baby Be Mine", "P.Y.T. (Pretty Young Thing)", "Billie Jean", "Wanna Be Startin' Somethin'") si caratterizzarono per una maggiore forza interpretativa, mentre le canzoni pop e le ballate ("The Lady in My Life", "Human Nature", "The Girl Is Mine") furono più leggere ed introspettive. In "Billie Jean" Jackson cantava di una fan che diceva di aver avuto un figlio da lui, mentre in "Wanna Be Startin' Somethin'" criticava le pressioni dei media e del gossip. Il brano "Beat It", dedicato alla violenza di strada, fu anche uno dei primi crossover rock/pop a scalare le classifiche, mentre la title track "Thriller" era dedicata al soprannaturale, tematica che avrebbe poi caratterizzato i brani dei tempi successivi. Nel 1985 Jackson e Lionel Richie scrissero insieme la canzone di beneficenza "We Are the World", e da allora i temi umanitari sarebbero stati anch'essi al centro dei suoi testi e della sua stessa attività artistica.

In Bad, terzo ed ultimo album con Quincy Jones alla produzione, fu rivisitato il discorso musicale di Thriller, ma con brani di maggior successo in classifica. In "Dirty Diana", altro brano contaminato dal rock, Jackson immaginava di affrontare un amore "maledetto"; vi era poi la ballata d'amore classica "I Just Can't Stop Loving You", mentre "Man in the Mirror" riprendeva i temi di altruismo e beneficenza già presenti in "We Are the World"; "Smooth Criminal" evocava addirittura un episodio immaginario di rapimento e stupro.

Con Dangerous, pubblicato nel 1991, Michael riuscì a catturare fette più ampie di pubblico, con canzoni dedicate perlopiù a tematiche sociali. "Why You Wanna Trip on Me", per esempio, parla di problemi come la fame nel mondo, l'AIDS, la povertà e la droga. Vi sono però anche canzoni più ardite come "In the Closet", una canzone dedicata ad amore, desiderio, solitudine, vita privata, mentre la title track "Dangerous" riaffrontava il tema dell'amore dannato già presente in "Dirty Diana". Altri brani come "Will You Be There", "Heal the World" e "Keep the Faith" sono invece dedicati ai problemi personali dello stesso Jackson; infine "Gone Too Soon" è dedicata ad un amico del cantante, Ryan White, e al loro modo di vedere malattie come l'AIDS.

HIStory, che crea una vera e propria atmosfera di paranoia, è incentrata sui problemi di Jackson con pubblico e stampa. Con i pezzi new jack swing-funk-rock "Scream" e "Tabloid Junkie", ma anche con la ballata R&B "You Are Not Alone", Jackson critica le ingiustizie e l'isolamento che il suo successo gli ha procurato, e se la prende in particolare con i media; nella ballata "Stranger in Moscow" parla del personaggio mediatico in cui è stato trasformato; vi sono anche brani pop più elaborati come "Earth Song", "Childhood", "Little Susie" e "Smile". Invincible, prodotto insieme a Rodney Jerkins e pubblicato nel 2001, contiene brani di matrice soul come "Cry" e "The Lost Children", le ballate "Speechless", "Break of Dawn" e "Butterflies", e mescola hip hop, pop e rap in "2000 Watts", "Heartbreaker" e la title track "Invincible".

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